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21 Agosto 2023
Seguire una dieta "gluten free" senza motivo medico può causare carenze nutrizionali, meglio eliminare il glutine solo se si è celiaci.
Cos'è la celiachia?
La celiachia è una
patologia infiammatoria intestinale, con caratteristiche
autoimmuni, innescata dal consumo di glutine tra chi ha una predisposizione genetica.
In coloro che hanno questa predisposizione, il loro sistema immunitario risponde all'ingestione di glutine attaccando la superficie del duodeno, in particolare i villi intestinali. Questi villi sono fondamentali per l'assorbimento efficace di vitamine, minerali e altri nutrienti. Quando vengono danneggiati, può insorgere un malassorbimento, provocando malnutrizione e altri problemi correlati.
La manifestazione della celiachia può variare notevolmente tra gli individui, sia per quanto riguarda l'intensità che la natura dei sintomi. Sebbene esista una forma "classica" della malattia, con sintomi focalizzati sull'apparato digerente, vi sono anche presentazioni atipiche con sintomi che non coinvolgono direttamente l'intestino.
Alcune di queste manifestazioni possono interessare le articolazioni, i denti, la lingua e altre aree della bocca. Intrigantemente, la comparsa della malattia può avvenire dopo lunghi periodi in cui una persona ha consumato glutine senza problemi, e le cause esatte di questo cambiamento rimangono un mistero.
In termini di prevalenza,
la celiachia è stata riscontrata nell'1% della popolazione globale. Focalizzandoci sull'Italia, le statistiche indicano che ci sono 241.729 celiaci nel paese, con una netta prevalenza di donne rispetto agli uomini.
E interessante notare che la celiachia, come disturbo autoimmune con una base genetica, sembra colpire in particolare il genere femminile. Per le donne che non seguono una dieta priva di glutine, ci sono rischi associati alla fertilità e alla gravidanza, come la menopausa anticipata, l'endometriosi e le complicazioni durante la gravidanza.
Come si manifesta la celiachia?
La celiachia può manifestarsi a qualsiasi età e in forme cliniche diverse, sia per localizzazione che per severità.
- Forma classica: più rara, associata ad un esordio nei primi anni di vita con sintomi caratterizzati da diarrea, vomito, addome globoso, ipotonia ed atrofia muscolare e scarso accrescimento.
- Forma atipica: più frequente, con esordio in età adulta e colpisce prevalentemente le donne.
- Forma potenziale: caratterizzata dalla presenza di anticorpi specifici nel sangue periferico (anti-endomisio, anti-transglutaminasi) in assenza di lesioni della mucosa duodenale.
Cos'è il glutine?
Il glutine è la
frazione proteica del grano. La principale proteina del glutine è la
gliadina. Sebbene il termine glutine indichi propriamente solo il complesso proteico alcool solubile estratto dal grano, questo termine viene comunemente esteso alle corrispondenti proteine della segale e dell’orzo, che si chiamano, rispettivamente, secalina e ordeina.
Qual è la terapia per la celiachia?
Al momento, l'unico trattamento esistente si basa su
una dieta attenta e rigorosa. Chi soffre di celiachia deve
evitare ogni cibo fatto con cereali che contengono glutine, nonché prodotti in cui il glutine viene inserito come additivo nelle fasi di lavorazione industriale.
Questo regime alimentare, senza glutine, andrà seguito
per tutta la vita. È importante sottolineare che, per legge, tutti i prodotti con glutine, sia come componente base che come additivo, devono evidenziarlo chiaramente in etichetta.
Mangiare cibi senza glutine è più salutare anche per chi non è celiaco?
Eliminare il glutine dalla dieta senza una chiara necessità medica
può privare l'individuo di nutrienti essenziali come fibre, ferro e vitamine del gruppo B. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non tutti i prodotti senza glutine sono più salutari: molti possono avere un elevato contenuto di zucchero, grassi e additivi.
La tendenza a seguire una dieta priva di glutine è diventata sempre più popolare negli ultimi anni, soprattutto negli Stati Uniti, spinta da una percezione diffusa di un presunto benessere che tale dieta potrebbe garantire. Tuttavia, è essenziale comprendere che l'eliminazione del glutine dalla dieta è
essenziale solo per chi ha una diagnosi certa di celiachia e non necessariamente un beneficio per la popolazione generale.
In pratica chi non è celiaco non dovrebbe dare importanza alla dicitura "gluten free" su alimenti o integratori! Non avendo alcun effetto benefico l'assenza del glutine per il non celiaco, è inutile cercare i prodotti senza glutine sperando in una "migliore qualità".
Differenza tra celiachia e tendenza alimentare
La celiachia, come già specificato, è una condizione auto-infiammatoria che si manifesta in presenza di glutine nei soggetti geneticamente predisposti. Questo disturbo porta a
danni significativi nell'intestino,
compromettendo l'assorbimento di nutrienti essenziali come minerali, vitamine e grassi. Per questi individui, una dieta senza glutine è non solo essenziale ma vitale.
Ma quando si parla della popolazione generale, che non presenta questa patologia, l'eliminazione del glutine dalla dieta
potrebbe non avere gli effetti benefici sperati. Ecco alcune ragioni:
I nutrienti dei cereali con glutine
Eliminare dal proprio regime alimentare cereali come il frumento, l'orzo e il farro significa dire addio a numerose fonti nutritive. Questi cereali sono ricchi di carboidrati complessi, vitamine, minerali, proteine e, cosa molto importante, fibre. Quest'ultime sono essenziali per mantenere un corretto funzionamento dell'intestino e garantire una digestione regolare.
I prodotti senza glutine e il mito del dimagrimento
Molti adottano una dieta senza glutine sperando in una rapida perdita di peso. Tuttavia, scegliere prodotti gluten-free
non garantisce un miglioramento dello stato di salute o una diminuzione del peso corporeo. Anzi, molti prodotti senza glutine sul mercato possono avere un contenuto calorico superiore rispetto ai loro omologhi con glutine.
Conclusione: una scelta consapevole
Per coloro che sono stati diagnosticati con celiachia, evitare il glutine è essenziale per la loro salute. Tuttavia, per il resto della popolazione, l'adozione di una dieta priva di glutine senza una valida ragione medica
può portare a squilibri nutrizionali e potenzialmente ad altri problemi di salute. Prima di eliminare un intero gruppo di alimenti dalla propria dieta, è sempre consigliabile consultare un medico o un nutrizionista.
La celiachia è diversa dalla sensibilità al glutine?
Quando parliamo di reazioni avverse al glutine, è essenziale
distinguere tra celiachia e sensibilità al glutine, poiché questi due quadri clinici, sebbene possano presentare sintomi sovrapponibili, sono sostanzialmente diversi sia per origine che per gestione.
Definizione e caratteristiche della sensibilità al glutine
La sensibilità al glutine, o "Gluten sensitivity", descrive un insieme di sintomi sia intestinali che extra-intestinali che emergono dopo l'assunzione di alimenti contenenti glutine. La peculiarità di questa sindrome è che tali sintomi si presentano in individui nei quali sono state escluse sia la celiachia che l'allergia alle proteine del frumento.
I sintomi possono variare da disturbi digestivi, come gonfiore o dolori addominali, a manifestazioni extra-intestinali come affaticamento, mal di testa o problemi articolari.
Controversie e dibattiti sulla sensibilità al glutine
Nonostante un crescente numero di persone sostenga di sperimentare una sensibilità al glutine, la comunità medica non ha ancora raggiunto un consenso univoco sull'esistenza di questa sindrome come entità clinica distinta. Molti esperti nel campo della gastroenterologia sottolineano che ulteriori ricerche sono necessarie per definire con precisione le cause, i meccanismi e i criteri diagnostici della sensibilità al glutine.
Il pericolo dell'autodiagnosi
Un aspetto critico legato al dibattito sulla sensibilità al glutine è il fenomeno dell'autodiagnosi. Molte persone, percependo una correlazione tra l'ingestione di alimenti con glutine e l'insorgenza di sintomi, decidono di escludere il glutine dalla propria dieta senza consultare un medico.
Questa scelta, sebbene possa sembrare innocua, può ostacolare una corretta diagnosi della celiachia, una patologia che richiede una gestione specifica e un follow-up medico. Se un individuo elimina il glutine dalla dieta prima di sottoporsi a test specifici per la celiachia, i risultati potrebbero essere fuorvianti.
La famigerata scritta "Gluten Free"
La celiachia è una reazione cronica dell'intestino a causa dell'assunzione di glutine, ma solo in individui con una predisposizione genetica. Questo glutine è una proteina trovata in alcuni cereali: nel grano è conosciuta come gliadina, nella segale come secalina e nell'orzo come ordeina.
È fondamentale sapere che qualsiasi alimento contenente questi cereali, o i loro derivati, deve evidenziare chiaramente il glutine nell'
elenco degli ingredienti, utilizzando differenze come carattere, dimensione o colore di sfondo.
Il trattamento efficace per chi soffre di celiachia si basa su una dieta priva di glutine. È utile classificare gli alimenti e le bevande adatti ai celiaci in quattro categorie principali:
- Alimenti come acqua, carne, pesce, uova, frutta, verdura, legumi e pseudocereali come riso, mais e grano saraceno. Sono intrinsecamente privi di glutine, quindi non necessitano di etichettature specifiche come "senza glutine".
- Alimenti come tè, caffè, tisane, latte, vino, olio, aceto, vari tipi di formaggi e affettati, zucchero, miele e succhi di frutta. Anche questi sono naturalmente privi di glutine. Non c'è bisogno dell'indicazione "senza glutine" sulla loro etichetta perché la loro composizione e metodo di produzione non prevedono il glutine.
- Prodotti come quelli a base di frutta, carne, pesce e verdure, brodi, sughi e alcuni dessert. Questi potrebbero naturalmente contenere glutine a causa degli ingredienti tradizionalmente usati nelle loro ricette. L'etichetta "senza glutine" in questi casi indica che sono state fatte modifiche per renderli adatti ai celiaci.
- Alimenti come pane, pizza, pasta e biscotti. Di natura, contengono glutine, ma esistono versioni speciali "senza glutine" formulate per celiaci. Questi prodotti sono spesso forniti gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale, purché siano inclusi nel Registro nazionale dei prodotti senza glutine.
Oggi ci troviamo davanti a un dilemma. Molte persone optano per prodotti e preparati "gluten free" per comodità o per mancanza di informazione, quando esistono alternative naturalmente prive di glutine e salutari. Pensiamo al riso basmati, alle patate americane o alla pasta di grano saraceno: sono cibi senza glutine con un basso impatto glicemico, benefici per la salute se inseriti in una dieta equilibrata, con o senza glutine.
La chiave sta nella scelta giusta degli alimenti, non solo per chi è intollerante al glutine, ma per tutti.
Etichette e glutine, facciamo chiarezza
Le etichette
non devono:
- Indurre in errore o confondere il consumatore riguardo alle principali proprietà dell'alimento, alla sua origine o composizione.
In etichetta
è obbligatorio:
- Elencare tutti gli ingredienti contenuti nell'alimento.
- Evidenziare chiaramente gli ingredienti che sono o contengono allergeni.
- Se un additivo deriva da un allergene, deve essere indicato chiaramente, includendo sia il nome che il codice identificativo dell'allergene.
In etichetta
è facoltativo:
- Se esiste un rischio di contaminazione, può apparire la frase "può contenere", seguita dal potenziale allergene. Questa indicazione è a discrezione del produttore e si riferisce alle condizioni di produzione, non necessariamente al contenuto effettivo dell'alimento.
Conclusioni
La celiachia è una condizione seria che richiede attenzione medica e un'adeguata dieta priva di glutine. Tuttavia,
eliminare il glutine dalla dieta senza una diagnosi può privare il corpo di nutrienti vitali.
È essenziale consultare un medico prima di apportare modifiche significative alla dieta.
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali, hanno carattere divulgativo e orientativo e non sostituiscono in alcun modo il parere medico. Per garantirsi un’alimentazione sana ed equilibrata e prima di assumere integratori è sempre bene affidarsi ai consigli del proprio medico curante o di un professionista esperto di nutrizione.