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La ricetta originale del frico friulano e una variante light

La ricetta originale del frico friulano e una variante light
Il frico è molto più di un semplice piatto regionale: è l'essenza della cucina di recupero e della tradizione agro-pastorale del Friuli-Venezia Giulia.  

Il frico è molto più di un semplice piatto regionale: è l'essenza della cucina di recupero e della tradizione agro-pastorale del Friuli-Venezia Giulia. Nato dalla necessità di non sprecare gli avanzi del formaggio, questo tortino o cialda, a seconda della consistenza desiderata, è diventato il simbolo della gastronomia friulana. 

La sua preparazione, apparentemente elementare, nasconde i segreti di una sapienza contadina che esalta ingredienti poveri in un risultato finale straordinariamente ricco e saporito. Esploriamo la sua storia, la ricetta classica e la sua evoluzione in una versione più leggera.

Origini del Frico friulano

La storia del Frico affonda le radici nelle montagne e nelle valli del Friuli, in particolare nella zona della Carnia, dove la pastorizia e la produzione casearia erano attività fondamentali. Il nome stesso, "frico", deriva probabilmente dall'antico termine friulano che significa "fritto" o "pezzetto".

La necessità che genera la tradizione

Il Frico nasce come piatto povero, un tipico esempio di cucina di recupero. I casari e i contadini avevano la necessità di utilizzare gli scarti della lavorazione del formaggio, in particolare i ritagli e le croste del Montasio o di altri formaggi di malga a media e lunga stagionatura.

Invece di gettare questi pezzi, che spesso erano troppo duri o irregolari per essere venduti, venivano fusi in padella (o su piastre di pietra o metallo, chiamate cjalis) insieme a una base di cipolla e patate, creando una sorta di frittella compatta e croccante. Questo metodo non solo eliminava gli sprechi, ma produceva anche un pasto caldo, energetico e incredibilmente saporito, ideale per sostenere le lunghe giornate di lavoro.

Due anime: morbido e croccante

Nel tempo, la ricetta si è evoluta, dando vita a due varianti principali che ne definiscono l'identità:

  • Frico morbido (o frico con patate): la versione più rustica e completa. Qui il formaggio viene fuso con patate lessate e schiacciate e spesso cipolle stufate, assumendo la consistenza di un tortino morbido e spesso, ideale da tagliare a fette.
  • Frico croccante (o frico sbilanciat): questa variante è più simile a una cialda sottile, preparata utilizzando quasi esclusivamente formaggio stagionato (spesso la parte superficiale e più dura). È croccantissima e viene spesso usata come decorazione o per accompagnare altri piatti.

Ingredienti base e preparazione classica

Concentrandoci sulla versione più iconica e complessa, il frico morbido con patate, la ricetta tradizionale richiede pochi ingredienti essenziali, la cui qualità è però fondamentale per il risultato finale.

Ingredienti (per 4 persone)

  • Formaggio Montasio: 400 g (un mix di metà stagionato 60 giorni e metà stagionato oltre 12 mesi). Il Montasio è il formaggio d'elezione, ma può essere sostituito in parte con formaggi della Carnia o latterie locali.
  • Patate: 500 g, a pasta gialla o rossa, a basso contenuto d'acqua.
  • Cipolla: 1 media, preferibilmente bianca o dorata.
  • Burro o Olio extravergine d'oliva: q.b. per stufare la cipolla.
  • Sale e Pepe: q.b.

Procedimento Classico

  1. Preparazione delle Patate e della Cipolla:
    • sbucciare e lessare le patate in acqua salata fino a quando non saranno morbide. Scolarle bene e schiacciarle con uno schiacciapatate. Devono risultare asciutte.
    • affettare finemente la cipolla e stufarla in padella a fuoco dolcissimo con poco burro o olio e un pizzico di sale, fino a renderla trasparente e caramellata.
  2. Preparazione del Formaggio:
    • tagliare il formaggio a cubetti molto piccoli o grattugiarlo grossolanamente. La combinazione di formaggio giovane e stagionato è essenziale: il giovane dà morbidezza e filantezza, lo stagionato offre sapore intenso e la crosticina croccante.
  3. La Cottura del Frico:
    • in una padella antiaderente di circa 20-22 cm di diametro (fondamentale per dare la forma al tortino), unire le patate schiacciate e la cipolla stufata. Mescolare bene.
    • aggiungere il formaggio a cubetti e amalgamare il tutto.
    • accendere il fuoco a media intensità. Livellare il composto con una spatola, come se si volesse creare una grande frittata o un tortino.
    • lasciare che il formaggio sul fondo si sciolga e formi una crosta dorata e croccante. Questo passaggio richiede pazienza, circa 10-15 minuti, e il controllo costante della temperatura per non bruciare la base.
    • quando la crosta è ben formata, capovolgere il frico (aiutandosi con un piatto piano o un coperchio) e cuocere dall'altro lato, finché non sarà anch'esso dorato e croccante.

Il frico è pronto quando ha una crosta esterna dorata e un cuore morbido e filante. Va servito subito.

Come realizzare la versione light

La ricetta classica del frico, pur essendo deliziosa, è indubbiamente ricca, sia per l'alto contenuto di grassi del formaggio sia per l'uso del burro. Per renderlo un piatto più leggero, adatto a chi è attento alla linea o cerca alimenti dietetici senza rinunciare al gusto, si possono adottare alcune modifiche strutturali.

Le Sostituzioni Chiave

L'obiettivo della versione light è ridurre i grassi saturi mantenendo la consistenza e il sapore umami.

  1. Riduzione dei Grassi (Formaggio):
    • utilizzare formaggi a ridotto contenuto di grassi, come la ricotta salata stagionata (secca) o un formaggio magro come la caciotta light (a patto che fonda bene) in parziale sostituzione del Montasio. Non è possibile eliminare completamente il formaggio, poiché è l'elemento strutturale e di sapore del piatto, ma si può dimezzarne la quantità (200 g anziché 400 g) e compensare con patate e sapidità.
    • se si mantiene il Montasio, usare solo la versione stagionata (oltre 12 mesi), che, avendo meno acqua, offre più sapore in quantità minore.
  2. Sostituzione della Base Grassa:
    • per stufare la cipolla, usare solo olio extravergine d'oliva in quantità minima o addirittura stufarla con un goccio d'acqua o brodo vegetale, lasciandola asciugare solo alla fine.
  3. Aumento delle Fibre e del Volume:
    • aumentare la quantità di patate (fino a 600 g) o aggiungere altre verdure sode per compensare la riduzione di formaggio e grassi. Ottimi sono:
      • cavolfiore lessato e schiacciato (aggiunge volume con pochissime calorie)
      • zucca cotta al vapore e asciutta (per un tocco dolce e un colore più vivace)

Procedimento Light (Esempio)

  1. Patate e Verdure: lessare 600 g di patate (o 400 g di patate + 200 g di cavolfiore), schiacciare e lasciare raffreddare e asciugare bene.
  2. Cipolla Stufata: stufare 1 cipolla in una padella antiaderente con poca acqua. Aggiungere un cucchiaino d'olio solo quando l'acqua è evaporata, per un veloce soffritto finale.
  3. Impasto Light: unire le patate schiacciate, la cipolla e solo 200 g di Montasio stagionato grattugiato o a cubetti piccoli. Aggiungere noce moscata, sale e pepe.
  4. Cottura Antiaderente: cuocere in una padella di buona qualità, senza aggiungere grassi (il formaggio ridotto sarà sufficiente a ungere il fondo). Cuocere a fuoco medio-basso, aspettando che il formaggio fuso crei la crosta prima di capovolgere.

La versione light sarà meno grassa e cremosa, ma manterrà il caratteristico sapore di formaggio fuso e la crosticina.

Idee per servire il frico in modo creativo

Il frico, nella sua forma classica e morbida, è tipicamente servito come piatto unico o secondo. Tuttavia, la sua versatilità permette di trasformarlo in stuzzichini o elementi di un piatto più elaborato.

  • Frico-Burger: tagliato a dischi e usato al posto del pane per un "panino" rustico, magari ripieno di speck croccante e funghi porcini (un abbinamento classico friulano).
  • Crostoni di Frico Croccante: preparare il frico in versione cialda sottile, romperlo in pezzi e usarlo come chips per accompagnare un aperitivo o per guarnire una vellutata di zucca o porri.
  • Monoporzioni in Stampo: cuocere il frico in stampini da muffin o da crême brûlée per ottenere piccole porzioni cilindriche, perfette come antipasto o finger food. Si possono arricchire con un cuore di erbe aromatiche (come l'erba cipollina) prima della cottura.
  • Base per Torte Salate: il frico morbido può essere steso in una teglia e usato come base saporita e senza glutine per una torta rustica, ricoperto poi da altre verdure e formaggio.

Abbinamenti con contorni

Il frico è un piatto saporito e compatto. L'abbinamento ideale è con contorni che offrano freschezza, acidità o un contrasto di consistenza per bilanciarne la ricchezza.

  • Polenta: è l'abbinamento più tradizionale e classico. La polenta, in genere morbida o arrostita, fornisce una base neutra e avvolgente che accompagna bene il sapore intenso del formaggio.
  • Verdure Amare o Acidule:
    • radicchio di campo (o sciopetin) o tarassaco saltati in padella con aglio, che offrono una piacevole nota amara.
    • cipolline in agrodolce o cipolle borettane sottaceto, la cui acidità pulisce il palato.
  • Funghi: porcini o chiodini saltati in padella con prezzemolo e aglio sono un accompagnamento classico, specialmente in autunno, che rafforza il carattere rustico del piatto.
  • Insalata di stagione: una semplice insalata mista con pomodori freschi, condita con poco aceto, è l'opzione più leggera e rinfrescante. La semplicità e la freschezza delle verdure crude offrono il bilanciamento perfetto.
  • Salumi Friulani: per chi non bada alla lightness, il frico si sposa divinamente con un buon prosciutto di San Daniele o con dello speck leggermente scaldato e adagiato sopra il tortino.

Il frico è un piatto che chiede di essere accompagnato da un buon bicchiere di vino rosso, tipicamente un Refosco dal Peduncolo Rosso o un Cabernet Franc, entrambi vini che con la loro acidità e struttura sono capaci di sostenere la ricchezza del formaggio fuso.

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